Capelli dopo la chemio, che fare?

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La vita riserva momenti sereni ma anche momenti in cui la paura, il timore di perdere la propria salute, anche con gravi rischi legati ad essa, come in contingenze di patologie tumorali, compromettono, per diverse concause, l’umore di una persona.

Il timore è assolutamente comprensibile: la parola cancro appartiene a quella sfera intima, arcaica, che rappresenta una delle maggiori fonti di depressione, per certi aspetti ancora più gravi della patologia stessa.

Ricordate sempre che dietro al termine cancro, in terminologia medica meglio definito ‘blastoma’, si racchiudono patologie che possono essere molto gravi, ma che il più delle volte si risolvono tranquillamente, sia con interventi medico-farmaceutici oppure tramite chirurgia.

Non è facile rimanere sereni in tali contesti e chiunque di voi avrà assistito al calvario di una persona cara, con grandi preoccupazioni sino al momento della risoluzione della patologia, ma con grandi ansie durante il periodo.

Per questo motivo sono sorte in Italia diverse associazioni di supporto sia empatico che informativo a riguardo, associazioni nelle quali, spesso gestite da volontari ex ammalati di patologie specifiche, è indispensabile il sentirsi parte di un gruppo, assimilare informazioni di carattere medico e psicologico, condividere la propria esperienza del momento assieme a chi l’ha già condivisa, superata, pronta a testimoniare la propria fiducia accanto a chi si sente frastornato per una notizia cadutagli come fulmine a ciel sereno.

E’ un momento fondamentale, una delle migliori attitudini ai quali pazienti coinvolti in patologie oncologiche ricorrono per iniziare un percorso di superamento della paura legata alla malattia. Sono associazioni spesso specifiche, dedicate alla sfera emotiva: ne è grande esempio nazionale l’associazione di donne ammalate di tumori femminili, o di ammalati di patologie derivate dal tabagismo o altre forme di solidarietà fondamentali nelle fasi precedenti la terapia, così come durante gli interventi chirurgici o chemioterapici.
Quest’ultimo esempio vuole invitarvi a focalizzarvi su uno degli aspetti psicologici di maggiore importanza e non superficiale: la perdita dei capelli, l’alopecia, dovuta proprio alle terapie chemioterapiche.

E’ risaputo infatti che la paura di sentirsi spogliate dalla propria chioma, eletta a simbolo stesso della malattia, predispone l’animo ad una situazione di depressione, di emotività rivolta all’estetica. La perdita dei capelli rappresenta per molti pazienti, soprattutto di sesso femminile, la sconfitta stessa della loro femminilità.

Così non è e voi lo sapete bene, ma tutto ciò è perfettamente comprensibile ed un supporto in tal senso aiuta molti pazienti a ritrovare il buon umore, la serenità, un’occasione importante per mettere in circolo serotonine, quindi ormoni fondamentali nella ripresa emotiva del paziente.

Sentirsi belle a volte equivale a sentirsi pronte nell’affrontare qualunque terapia, anche pesante, come alcune forme di chemioterapia aggressiva.

 

Capelli: gli effetti dopo della chemio

La caduta inizia generalmente nei giorni successivi la chemioterapia, senza una casistica precisa a riguardo.
Può iniziare dopo pochi giorni o dopo settimane, non è prevista una tempistica certa a riguardo, ogni paziente infatti reagisce con modalità diverse alle cure.
La ‘gestione’ psicologica del momenti prevede un approccio diretto sull’argomento: gli psicologi consigliano ai pazienti una rasatura definitiva per non assistere alla caduta progressiva dei capelli, che genererebbe quasi un senso di ‘decadenza’.
Inoltre, la cute rasata, consente un profondo assorbimento delle lozioni rigeneranti, una pratica modalità di preparazione alla futura ricrescita dopo il ciclo medico.
Rasatura totale e uso di una parrucca sono consigli efficaci dal punto di vista psicologico: la paziente, o il paziente, anche gli uomini sono parte di questo processo, vedendosi allo specchio senza un definitivo senso di decadenza, affronta meglio la terapia: è consigliabile però il lavaggio della cute rasata tramite prodotti non aggressivi, lozioni efficaci e curative, lenitive, ideali anche per frequenti lavaggi.

Porgete particolare attenzione a questo fattore psicologico, davvero importante ai fini umorali, quindi terapeutici del paziente, al punto che molte Regioni hanno stanziato fondi per un parziale rimborso dell’acquisto della parrucca, non prevista dal Sistema Sanitario Nazionale ma esaltata dalle iniziative delle amministrazioni locali che hanno colto la grande opportunità terapeutica nella considerazione di questo risvolto fondamentale per l’emotività del paziente.

Sappiamo tutti quanto sia difficile il percorso patologico, le terapie, la ripresa di una vita normale, ma con gli strumenti attuali tutto ciò è possibile con grandi percentuali di guarigione.
Il nostro augurio è quindi quello di vincere, nella malattia e nella vita, col sorriso.

 

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